Giorgia Bartolini - con la direzione artistica di Vincenzo Castellana - ha risposto alla domanda fondando Orografie, un brand nato per "arredare" questo mondo ibrido e rispondendo alle nuove esigenze nate dalle nostre abitudini.
I designer coinvolti nel progetto sono stati chiamati a progettare arredi che assolvessero a funzioni che prima nemmeno esistevano ma che adesso si sono rivelate indispensabili, studiando l'uso spontaneo che facciamo degli oggetti... Da qui appunto progettare una funzione (e non per una funzione).
Ne è un esempio perfetto l'apporto di Martinelli Venezia al progetto, che ha risposto alla chiamata creando T1 e T2, due elementi scultorei che - con i loro elementi che si sovrappongono, incastrano, separano - lasciano spazio all'immaginazione senza suggerirne una specifica funzione.
Per questo motivo, quando mi è stato inviato il modellino in resina dei due prodotti, ho deciso di sperimentare in prima persona la fluidità e le diverse funzioni che T1 e T2 potrebbero assumere immaginandomi uno scopo per tutte quelle piccole nicchie, sporgenze, vassoi, "arredandole" come se fossero in grandezza naturale (anni e anni di collezionismo di miniature sono finalmente valsi a qualcosa!!).
T1 e T2 trovano quindi posto per la tecnologia, casse audio, televisione, ma anche per hobby o per pranzare in soggiorno. Li ho immaginati come dei Kotatsu giapponesi iper-futuristici attorno a cui una famiglia si può riunire o dove si può lavorare al computer mentre il proprio partner di dedica al cucito.
Ovviamente nella mia visione anche il decor può trovare spazio sulle superfici di T1 e T2: rappresenta l'apporto estetico e "analogico" a cui sicuramente non rinunceremo nemmeno tra milioni di anni :)
Cosa ne pensate? Anche voi avete la sensazione che in futuro nasceranno nuove esigenze e che le nostre case cambieranno di conseguenza?
Post scritto in collaborazione con Orografie
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