Vi raccontavo di come - dopo circa due mesi dall'inizio del lockdown - mi fossi messa a riflettere sul concetto di CASA ed il suo cambiamento in conseguenza di una crisi come quella che stavamo vivendo tutti.
A leggerlo dopo tutto questo tempo mi sono fatta quasi tenerezza... Mentre lo scrivevo sicuramente ero convinta che tutta questa storia del lockdown fosse una bolla temporanea che sarebbe esplosa di lì a poco e che la normalità sarebbe arrivata presto.
Da un certo punto di vista mi sbagliavo (siamo ancora qui a fare i conti con zone rosse e coprifuoco) ma dall'altro - leggendo attentamente il mio post - ci avevo "visto lungo".
Nell'articolo infatti scrivevo di come dovessimo fare i conti con lo spazio a disposizione, sull'importanza di come ci fanno sentire gli arredi che possediamo e gli oggetti che ci circondano.
Perché - se è vero che la casa è pura espressione di noi stessi - dopo un anno in cui l'abbiamo vissuta al 100% abbiamo finalmente avuto modo di capire cosa ci rappresenta e cosa invece è risultato del tutto superfluo. Ora che sto collaborando come home expert dell'edizione italiana del celebre programma MTV Cribs sono stata invitata a riflettere nuovamente sul concetto di casa/rifugio o appunto culla (crib).
Mai come in questo momento infatti la nostra culla l'abbiamo amata, odiata e in alcuni casi persino rivoluzionata.
Mai come in questo momento infatti la nostra culla l'abbiamo amata, odiata e in alcuni casi persino rivoluzionata.
Tutto questo ha fatto nascere in me altre riflessioni, ne ho quindi approfittato per scrivere una mini guida per approcciarsi alla "preparazione" di una casa in 3 step:
1. Esigenze in primis
Partire dalle esigenze e non dallo stile è da sempre la prima regola quando si arreda, ma solo ora questo concetto ci è entrato dentro in profondità.
Si è trasformato in un ragionamento molto più spontaneo e naturale: se la mia passione è cucinare dovrò sacrificare qualcosa per avere un piano di lavoro più ampio, che mi permetta di muovermi agevolmente; se il mio partner colleziona libri si dovrà pensare alla loro collocazione e immaginare una stanza in cui le pareti sono attrezzate a tutta altezza. Piccoli quesiti che però risolvono grandi dilemmi quando si ristruttura o ci si trasferisce in una casa nuova :)
Si è trasformato in un ragionamento molto più spontaneo e naturale: se la mia passione è cucinare dovrò sacrificare qualcosa per avere un piano di lavoro più ampio, che mi permetta di muovermi agevolmente; se il mio partner colleziona libri si dovrà pensare alla loro collocazione e immaginare una stanza in cui le pareti sono attrezzate a tutta altezza. Piccoli quesiti che però risolvono grandi dilemmi quando si ristruttura o ci si trasferisce in una casa nuova :)
2. Studiare lo spazio
Magari avessimo tutti la possibilità di vivere in case enormi come le celebrities di MTV Cribs Italia :)
Ma non è detto che avere tanto spazio sia un vantaggio, anzi. Spesso averne troppo a disposizione potrebbe sopraffarci e portarci all'accumulo.
Acquisire una reale e concreta consapevolezza sullo spazio in cui si vive è quindi necessario per poterlo sfruttare al massimo, sia se ci ritroviamo in un monolocale che in una villa di tre piani con giardino.
3. Sentire la casa
Prima di essere un luogo, la casa è un sentimento. Un ambiente deve darci buone sensazioni per poterla vivere come un vero rifugio :) Creare un ambiente confortevole per noi e per i nostri familiari o coinquilini è molto importante per portare buone vibrazioni nella nostra vita quotidiana. Con lo smart working non abbiamo più la scusa del passare 8 ore in ufficio per tornare a casa solo quando è sera per cenare guardare un film e dormire. E le sensazioni si creano con luce e colori: non c'è nulla che influisca più di questi due elementi, sia positivamente o negativamente... Possiamo dire che da loro dipende il nostro benessere.
Per alcuni l'assenza di colore porta sensazioni più positive della sua presenza, per altri il contrario.
La luce invece è un bisogno comune di tutti: siamo esseri viventi e per stare bene dobbiamo godere di più luce naturale possibile, la sua assenza non è contemplata. Ma - come ci insegnano su al nord - quando le giornate sono corte e il sole scarseggia creare una buona illuminazione artificiale dentro casa è fondamentale.
Credo che questi siano tre pilastri su cui ci si dovrebbe soffermare prima ancora di iniziare la fase di decor/arredamento. Se vi interessa l'argomento consiglio un bellissimo libro che mi ha formato quando ancora stavamo ristrutturando la nostra casetta (forse ve ne ho già parlato) e che credo mi rileggerò in questi giorni: Dire, fare, abitare di Silvia Morselli e Mauro Nicolini :)
Se anche voi avete qualche suggerimento di letture interessanti sull'argomento vi prego di metterlo nei commenti, sarebbe fantastico! :)
Foto e styling Camilla Corradi - la tazzina blu
Post in collaborazione con MTV Cribs Italia
Grazie del consiglio di lettura! Io ho trovato dei buoni spunti nel libro di Frida Ramsted, Sentiti bene nella tua casa
RispondiEliminaGrazie lo leggerò :)
EliminaBellissime riflessioni,il concetto che più mi ha colpito del tuo articolo è che la casa prima di essere un luogo è un sentimento, d'accordo con te , la casa è il prolungamento di noi stessi.
RispondiEliminaIl libro che mi ha colpito molto è Wabi Sabi scoprire nell'imperfezione la bellezza delle cose .
Hai ragione, la nostra casa riflette noi stessi e ci deve far sentire accolti <3 Grazie del consiglio di lettura!
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